"Ho una creatività talmente geniale che finora nessuno si è accorto che non so disegnare. Per esempio io non so disegnare le scarpe". Diceva Bovi.
Bisogna essere dei fottuti geni per dar vita a un fumetto che narra della più grande battaglia navale di tutti i tempi, avvenuta a Tsushima in Giappone, con protagonista uno scrittore, Jack London, che ha capito tutto: la Storia sta cambiando! Ma che ovviamente nessuno gli crede, perché la Storia va veloce come un treno senza freni, senza paura e soprattutto senza senso, per chi non sa volteggiare e fuggire via con l'intelletto.
Ma L'Uomo di Tsushima è qualcosa di più di un fumetto. E' un distillato nitroglicerinico di vicende vanagloriose. E' un'avventura di un meta scrittore catapultato in un disegno multietnico. E' in fin dei conti una micro epopea, o meglio una ballata malinconica e scoppiettante. Perché spesso la storia è fatta da personaggi ombrosi, celati dalla bruma, misconosciuti, miscredenti ed esecrati, condannati all'oblio. E dopo, con gli anni che scivolano via, spetta ai poveri Cristi, addetti ai lavori e non, ricostruire, ridisegnare e ripensare i fatti. E' opera loro definire fievolmente come si sono intrecciati gli avvenimenti e tratteggiare e ipotizzare e cucire, passo dopo passo, frammento dopo frammento, la Storia. Realizzando così un enorme patchwork. Multiforme, multipolare, incomprensibile e magnifico. In continuo divenire. E' Bonvi a scrivere la storia, non i libri di scuola.
Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini, in arte Bonvi, è un fumettista anarchico nato in Emilia nel 1941. Nel 1968, sul tavolo di un'osteria modenese, crea i suoi celebri militari nazisti di Sturmtruppen. Realizza anche dei caroselli pubblicitari con Francesco Guccini. Bonvi lavora in Tv, con Guido De Maria, realizzando programmi di grande successo quali: Gulp! e Supergulp!. E' amico di Hugo Pratt e Magnus.
Fonda uno studio, Playcomics, e realizza storie e personaggi per le riviste Horror e Psyco, collabora con la Casa Editrice Alpe, crea Cattivik e il poliziotto Nick Carter. Franco Fortunato Gilberto Augusto è un vulcano in continua eruzione, si da da fare infatti anche per il Corriere dei piccoli e Sorrisi e Canzoni TV. Purtroppo muore in maniera sventurata nel 1995, investito da un mentecatto che si è messo alla guida ubriaco.
L'origine della guerra Russo-Giapponese del 1904-1905 deve essere ricercata nella decisione di entrambe le contendenti di estendere le rispettive sfere d'influenza nell'Estremo Oriente, a spese dell'agonizzante impero cinese.
Sapendo di non poter competere con i russi in una guerra di lunga durata, i giapponesi si affidarono alla propria flotta. Nessuno credeva che il Giappone avrebbe mai osato attaccare i territori dello Zar che disponeva dell'esercito considerato allora il più potente al mondo.
Non andò proprio così. Per prima cosa le torpediniere giapponesi attaccarono di sorpresa la flotta zarista ancorata nella rada di Port Arthur e riuscirono a metterla completamente fuori uso. Il governo russo decise allora di inviare nell'acque dell'estremo oriente la squadra navale del Baltico. Composta da un ammasso di ferraglia antiquato e scricchiolante. Le navi russe dovettero percorrere tre oceani, senza alcun alleato e fu annientata il 27 maggio del 1905 a Tsushima. La potenza navale dello Zar in un giorno di battaglia o poco più non esisteva più.
Da quel giorno in poi, le organizzazioni sovversive russe, particolarmente forti fra i marinai, iniziarono a soffiare sul vento della Rivoluzione, che si concretizzò una decina di anni dopo. Negli anni Settanta del '900, un fumetto, opera di un autore anarchico, servendosi di quattro colori su una tavolozza, immortalarono per sempre quel pezzo di Storia su una graphic novel che è più che altro un affresco apolide postmoderno.
Editore: Edizioni Cepim
Lingua: Italiano
N° pagg: 56
ISBN: XXX
Peso articolo: 580 g
Titolo: L'uomo di Tsushima
Autore: Bonvi
Anno di pubblicazione: 1978
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