top of page

L'uomo seme, Violette Ailhaud.


L'uomo seme, Violette Ailhaud, edizione Playground

"Sono più di due anni che non vediamo un uomo. Gli ultimi, i nostri, sono partiti nel febbraio del 1852 per una retata dei gendarmi che li spingevano con i loro fucili".


Quando Violette assiste alla deportazione di tutti gli uomini del suo villaggio è poco più che una diciassettenne. La loro colpa è quella di essere Repubblicani, e quindi osteggiare Luigi Napoleone Bonaparte. Tutti gli uomini che cercano di ribellarsi o di scappare, fra cui il futuro sposo di Violette, vengono fucilati.

In pochi giorni quindi, dalla vista di Violette e delle sue compaesane, scompaiono tutti gli essere viventi di genere maschile. Una specie di incubo che si realizza e va avanti per due anni. Niente più improperi, niente sbronze, niente liti. Niente di niente. In questo piccolo villaggio della Provenza gli uomini sono scomparsi: nessuna autorità sia temporale che ecclesiastica esiste più. Sono le donne ora a comandare, anche perché sono le sole a essere sopravvissute. Poi però come un santo o un profeta un uomo arriva. Un uomo solo per tutte quante. Un bene, un male oppure una benedizione dal cielo? No, niente di tutto questo, il senso di questo libro di nemmeno 30 pagine, è molto più profondo.


"Chiudiamo le mani a pugno e stringiamo le dita fino a spezzarci le giunture: il nostro sogno è in cammino, gelido per il terrore e bruciante di desiderio. L'uomo sale. Cammina di buon passo. Eppure il suo incedere sembra lento, per i nostri nervi scoperti. Raddoppiamo lo slancio nel lavoro per ammazzare quel tempo che ci tortura. [...] Tutti i nostri sensi sono altrove, tesi verso di lui. Ogni volta che l'uomo si eclissa dietro un avvallamento del terreno, mi chiedo se non l'abbia sognato..."


Titolo: L'uomo seme

Autore: Violette Ailhaud

Anno: 2006

Editore: Fandango/Playground

ISBN: 9788889113899

Comments


bottom of page