Cento battenti di case e palazzi, ovvero sull'immaginazione
- tomdan82
- 25 giu
- Tempo di lettura: 1 min

Ogni oggetto può essere se stesso e il suo contrario. Può celare, raccontare, narrare e instillare il dubbio. Ogni oggetto può essere collegato a un suo analogo. Oppure no. Può far pensare e far paura. Essere nulla di ciò per cui è stato creato. Essere magia e finzione.
Quando si è piccoli i battenti possono apparire come maniglie per giganti.
Se si vive in una città sommersa dalle acque come Venezia, potrebbero servire come bitte per ormeggiare barchini e natanti di varia foggia.
Potrebbero essere l'album fotografico di una civiltà mostruosa vissuta sulla terra milioni di anni fa.
Essere i custodi dell'antro di ingresso di una personalità importante
Essere i custodi dell'antro di ingresso di una personalità insulsa

Far parte tutti quanti di una compagnia teatrale di facce di bronzo
Essere figli di Efesto, dio greco delle fucine, del fuoco, della scultura, della metallurgia e del ferro
Oppure essere umani trasformati in placche digrignanti da un mago anarchico siciliano
Fauni metropolitani annoiai che hanno preso posto nel mondo

Bardi afoni di una civiltà parallela
Esseri esasperati dal traffico e rassegnati all'immobilismo
Robot in potenza

Angeli di piombo precipitati nell'ignoto
Poveri diavoli
Farisei esasperati dalla vita

Testimoni inconsapevoli di un umanità ribelle che corre via
Saltimbanchi, circensi, fenomeni da baraccone, questuanti, ex DC
Semplici battenti

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