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Cento battenti di case e palazzi, ovvero sull'immaginazione

Ogni oggetto può essere se stesso e il suo contrario. Può celare, raccontare, narrare e instillare il dubbio. Ogni oggetto può essere collegato a un suo analogo. Oppure no. Può far pensare e far paura. Essere nulla di ciò per cui è stato creato. Essere magia e finzione.


  • Quando si è piccoli i battenti possono apparire come maniglie per giganti.

  • Se si vive in una città sommersa dalle acque come Venezia, potrebbero servire come bitte per ormeggiare barchini e natanti di varia foggia.

  • Potrebbero essere l'album fotografico di una civiltà mostruosa vissuta sulla terra milioni di anni fa.

  • Essere i custodi dell'antro di ingresso di una personalità importante

  • Essere i custodi dell'antro di ingresso di una personalità insulsa



  • Far parte tutti quanti di una compagnia teatrale di facce di bronzo

  • Essere figli di Efesto, dio greco delle fucine, del fuoco, della scultura, della metallurgia e del ferro

  • Oppure essere umani trasformati in placche digrignanti da un mago anarchico siciliano

  • Fauni metropolitani annoiai che hanno preso posto nel mondo



  • Bardi afoni di una civiltà parallela

  • Esseri esasperati dal traffico e rassegnati all'immobilismo

  • Robot in potenza



  • Angeli di piombo precipitati nell'ignoto

  • Poveri diavoli

  • Farisei esasperati dalla vita



  • Testimoni inconsapevoli di un umanità ribelle che corre via

  • Saltimbanchi, circensi, fenomeni da baraccone, questuanti, ex DC

  • Semplici battenti



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