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Consigli di un autodidatta agli studenti di Giuseppe Prezzolini


Ma non soltanto agli studenti ma anche agli ignari, ai semplici, ai sinceri verso se stessi (se ce ne sono e hanno il coraggio di manifestarlo).


1 Non vi fidate mai interamente di nessun consiglio, di nessuna autorità, di nessuna storia estetica, di nessuna antologia e nemmeno di nessuna storia letteraria, compresa la mia. Ma questa vi servirà a farvene una vostra, mentre le altre cercano di precludervi da una vostra opinione. Vi dovete fare una vostra estetica, una vostra antologia. [...]


2 Leggete gli autori antichi, perché da loro deriva anche oggi quello che scrivete in italiano. Anche oggi li comprendiamo poco, ma può darsi che domani gli italiani non li capiscano più. [...]


3 Leggete quello che potete, se non potete far a meno di leggere; ma se non avete voglia di leggere, non leggete. Meglio analfabeti, che semiletterati. Gli analfabeti lavorano, i semi friggono di dispetto e d'invidia perché il pubblico non li legge, e diventano cattivi e noiosi.


4 Leggete quello che via piace ma provate anche quello che non via piace, perché, se non lo conoscete, non potete sapere mai se non vi piacerebbe e nutrirebbe.

5 Siate aperti a tutti, e chiusi a nessuno; ma ricordatevi che non vi è spazio per tutti, e tutto quello che perdete può essere perduto, senza recupero. Però rassegnatevi sempre a perder qualche cosa, e siate lieti che in compenso avrete delle sorprese, una cultura letteraria è fatta tanto di vuoti che di pieni.


6 La letteratura italiana che leggerete fu quasi sempre una letteratura fatta per pochi, e quindi aristocratica; e una letteratura unitaria, contro i dialetti, le regioni, le avventure, le sottomissioni, le imitazioni, o le rivoluzioni. Però molto individualistica in questa sua continuità quasi totale, fino a oggi.


7 E' una letteratura di pochi, che hanno tenuto insieme i più; che non hanno cessato di parlare a casa in dialetto, di capirsi fra regioni in italiano, e di scrivere in pubblico in toscano ritoccato.


8 E' una letteratura di maschi e non di femmine. Ciò non ha impedito a qualche scrittore femmina di essere maschio. Metteteci voi i nomi.


9 Leggetela come potete, e soprattutto come volete, usate i dizionari per capire le parole che non capite, o che credete di capire; non importa nulla di capirle all'antica se non le capite alla moderna, con la vostra testa, col vostro desiderio, col vostro appetito, col vostro odio e col vostro amore di oggi, [...] .


10 Ricordatevi che non vi sono opere soltanto d'arte, opere di solo contenuto, opere che vi commuovono, e opere che modificano la società: queste son tutte balle dei filosofi dell'arte e dei politici del potere. [...] Non crediate che il vostro giudizio durerà; durerà per poco o per molto tempo, non importa finirà. Altre generazioni verranno che giudicheranno a modo loro. Con altre estetiche. O senza estetiche. [...]


11 Il primo principio che non dovete mai dimenticare, il primo fremito letterario che avete provato, non disprezzatelo, se volete che l'ultima impressione avvia valore di ultimo; sarà la base di tutto quello che penserete (se penserete) [...] .


12 I testi che adoperate siano i più accurati, se potete e volete; ma poco e raramente potranno cambiare i testi incompleti, scorretti, deturpati (se non censurati), che hanno usato i vostri antenati, [...] .


13 Gli autori in se non esistono; siete voi pubblico di lettori, di critici, di commentatori, di contraddittori, di falsificatori, che li avete fatti e rifatti, [...] . Gli autori che leggerete della letteratura italiana furono tutti rifatti dal tempo; [...].


14 Ogni autore ci arriva carico di osservazioni, di opinioni, di passioni, di interpretazioni, che l'hanno modificato partendo da esperienze, abilità e conoscenze tecniche diverse: [...] . E' impossibile estrarlo da questo impasto che lo ha attorniato e che cresce. Bisogna rassegnarsi a guardare i templi di Paestum nella loro nudità fatta dai secoli di abbandono, [...] .


15 Ricordate che un autore non deve esser venerato, finché non l'hai familiare; deve prima esser affrontato, morsicato, contrastato prima che sia tuo; i più tigliosi son talora i più nutrienti.


16 Non pensare di poter ottenere subito da quella talora stupefacente gente che emerse dopo anni, o dopo secoli, qualche cosa che tu possa imparare. Tutto quello che si è capaci di imparare è una scoperta nostra. Se non capisci uno di quelli che si chiamano

" grandi scrittori", non è colpa dello scrittore, ma tua. Come si diceva di Dio nel Medio Evo, che tanto ne entrava nell'anima, quanto l'anima era capace di comprendere, e che il resto tracimava, così sarà per te di ogni autore, ci sarà qualche cosa che sorpasserà i tuoi limiti, e allora addio maestro.


17 Scordati affatto della credenza che gli scrittori rappresentano l'età, di cui sarebbero il "prodotto". Salvo pochi, adoperano il linguaggio della loro età; nessuno del Rinascimento fa menzione del telefono, delle opere assistenziali, o cita Marx. Quale altra lingua potevano usare se non la loro? [...]


18 A qualunque età potrai far delle scoperte di scrittori, e forse ti pentirai di non averli conosciuti quando eri giovane; ti sbagli. [...]


19 Guardati soprattutto dalla superstizione regionale: il tale è nato nel tuo paese! Non importa dove sia nato; è nato, se lo senti, in casa tua; è tuo conterraneo e contemporaneo, anche se d'un'altra parte della penisola, o del globo.


20 Gli autori contemporanei saranno nel futuro sorpassati, salvo pochissimi; la storia è una cernita. [...]


21 Leggi e poi rileggi: ecco il grande problema. Non si ha più tempo. Ci sono troppi libri. Sant'Agostino avrà letto forse cinquecento libri. Ci vuole una cernita. [...]


22 La letteratura italiana sta diventando levantina. ossessionata dal dollaretto, dal successone, dalla protezione politica, dal premio comprato e va alla ricerca di rinnovamenti formali non avendo nessuna, o troppa certezza di contenuto.


23 Tutti gli sforzi e tutte le strumentalizzazioni della filologia moderna non valgono nulla per te. Dante fu, secondo i tempi e il pubblico, un teologo, un cattivo latinista, uno scrittore da serve, un profeta, un eretico, un ignaro delle regole letterarie, e persino un patriota italiano. [...]


24 Caratteristica del prodotto letterario è la sua imprevedibilità, [...] .


25 Alle volte si trova in un paese una chiesina di stile "gotico", cioè ad archi acuti e magari con contrafforti; ma si legge poi in una lapide che fu costruita durante la Rinascenza. Così accade nella letteratura. Queste divisioni in generi, secoli, stili, scuole hanno delle ragioni pratiche, e anche io le ho adoperate in questa lillipuziana storia della letteratura italiana; ma badate bene che la realtà è ciascun autore e non uno stile, salvo per quello che l'inventa o almeno adatta al tempo, al luogo, al popolo dove gli è capitato di nascere o di dimorare. [...]


26 Questa è una storia per principianti, per provinciali, per giovani, poiché le scuole dello Stato oramai hanno rinunziato a spiegare, a dirigere e a suscitare opposizioni negli indipendenti e i professori sono sottomessi agli studenti. E' questo il momento buono per te, [...] .



Titolo: Storia tascabile della letteratura italiana

Editore: Biblioteca del Vascello

Autore: Giuseppe Prezzolini

Anno pubblicazione: 1993

Pagine: 139

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